Qual è lo scopo del filtro dell’aria?
Il compito del filtro dell’aria o può essere meglio descritto come la pulizia dell’aria da particelle di sporco e impurità. Soprattutto in città, il filtro dell’aria ha molto da fare, perché oltre all’aumento dei valori delle polveri sottili, ad esempio provenienti da impianti industriali e sistemi di riscaldamento, c’è anche un leggero inquinamento dovuto al traffico automobilistico. Oltre alle polveri sottili provenienti dai veicoli diesel, si può pensare all’abrasione degli pneumatici, che senza il filtro dell’aria entrerebbe direttamente all’interno del veicolo.
Grazie al filtro, il climatizzatore del veicolo aspira l’aria e la pulisce. Nel migliore dei casi, l’aria all’interno del “vostro” veicolo è quindi ancora migliore di quella esterna. Purtroppo, il filtro dell’aria – come un filtro antipolline di alta qualità in un aspirapolvere – diminuisce gradualmente le sue prestazioni con il passare del tempo. Semplicemente perché assorbe le particelle di sporco dall’aria e non le trasmette all’abitacolo.
Perché è necessario cambiarlo?
Il volume dell’abitacolo di un’auto è limitato, quindi è indispensabile un apporto costante di aria fresca attraverso il sistema di ventilazione. Nei veicoli moderni, l’aria in entrata passa attraverso un filtro dell’aria che svolge una serie di compiti. Una delle funzioni principali si può già dedurre dal fatto che si parla spesso di “filtro antipolline”. Questo non solo rende il viaggio più piacevole, ma anche più sicuro: starnutire chiude gli occhi fino a due secondi. A una velocità di 100 km/h su una strada extraurbana, in questo breve lasso di tempo si percorrono 60 m alla cieca: un grave rischio per la sicurezza. Alcuni studi hanno rilevato che i soggetti allergici hanno un rischio di incidenti maggiore del 30% solo per questo motivo. Anche chi non soffre di allergie è contento che polvere e polline non entrino nell’autovettura, perché quest’ultimo deve essere pulito meno frequentemente.
Il 99,5% del polline rimane all’esterno
I modelli più moderni utilizzano il carbone attivo, che ha una superficie interna particolarmente ampia e può assorbire particelle di sporco di ogni tipo. Anche l’ozono e gli ossidi di azoto vengono catturati dal materiale filtrante scuro, e il carbone attivo e il vello filtrante sono solitamente combinati.
Tuttavia, la struttura mostra anche: a un certo punto, la capacità di assorbimento dell’inserto filtrante si esaurisce. Quando la superficie del carbone attivo è intasata, non può più assorbire le impurità. Durante il picco della stagione primaverile, un millilitro d’aria contiene fino a 3.000 particelle di polline, che non dovrebbero lasciare il filtro, se possibile. Il “tasso di successo” di un filtro dell’aria correttamente funzionante è elevato; circa il 99,5% del polline viene catturato. Se il filtro è intasato, l’effetto del filtro non è affatto ridotto, ma lo è la portata d’aria. Se notate una ventilazione debole e i finestrini tendono ad appannarsi di più, queste sono indicazioni di un filtro sporco.
Ogni quanto tempo bisogna cambiare il filtro dell’aria?
Per evitare che ciò accada, il filtro dell’aria deve essere sostituito ogni anno. Alcuni produttori ne prescrivono la sostituzione anche ogni 15.000-30.000 chilometri, ma questo va considerato più che altro un’integrazione. Come per altri interventi di manutenzione come per il cambio dell’olio, la primavera è il momento ideale. Tuttavia, la sostituzione dovrebbe avvenire prima dell’inizio della stagione dei pollini. Di norma, è possibile scegliere tra un filtro convenzionale più economico e un filtro a carboni attivi. I soggetti allergici dovrebbero sempre optare per quest’ultimo, nonostante i costi più elevati.
Filtri del marchio Hengst
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